In un recente post ho recensito la Lomography Spinner 360 e ne sono rimasto molto soddisfatto. Tra i pochi punti negativi c’è quello di non poter scattare in interni e di sera. Per superare questo limite la Lomography ha presentato nel suo shop il Motorizer: un accessorio che permette di allungare il tempo di esposizione relativo della Spinner dallo standard 1/250 a 1/4 di secondo. L’accessorio costa 149 euro, che non sono pochi, ma sembrerebbe che l’elevato prezzo sia dovuto a una tiratura piuttosto limitata in quanto non è un apparecchio che interessa un grande pubblico.

In pratica il motorizer consiste in un semplice motore elettrico radiocomandato collegabile alla Spinner al posto del manico con molla che ben conosciamo. Per funzionare necessita di ben 8 pile + 1 per il telecomando. Volendo si possono usare anche solo 4 pile ma chiaramente avrete la metà della autonomia.

Per collegare il Motorizer è necessario prima scollegare il manico della Spinner. La Lomography dice che basta tirarlo via, ma nel mio caso ho dovuto allentare prima questa vite per poterlo scollegare senza fatica.

E’ da notare che se volete usare la Spinner con il sole e con la normale pellicola da 400 iso dovrete ricollegare il vecchio manico. Purtroppo collegare e scollegare il motorizer è un pò seccante, sarebbe stato bello se ci fosse stata la possibilità dello scatto normale anche a motorizer collegato.

Tramite il selettore sul telecomando potrete scegliere tra la modalità scatto singolo e quella continua. Lo scatto singolo in realtà girà per più di 360 gradi. Un giro di 360 gradi ci mette circa 15 secondi. Il telecomando ha una portata di una decina di metri.

Senza Motorizer in interni si deve girare la Spinner a mano ottenendo foto con fasce diversamente esposte come questa.

Grazie al motorizer l’esposizione rimane costante su tutta l’immagine anche se negli ingrandimenti si possono notare delle sottili strisce.

Ma il bello di questo accessorio è che permette di fare un sacco di esperimenti interessanti. Per esempio un effetto che ho sempre desiderato ma che non mi è mai stato possibile ottenere fino ad ora è quello denominato Chronotopic Anamorphosis che utilizzò il grande Zbigniew Rybczynski nel suo famoso cortometraggio “The Fourth Dimension“. In quel caso fu utlizzata una tecnologia digitale mentre con la Spinner parliamo di effetto analogico.

Per ottenerlo è necessario posizionare il motorizer su un treppiedi in modo da ottenere uno scatto verticale.

Il trucco sta nel riprendere i soggetti mentre girano su se stessi.

Questi sono un paio di esperimenti e spero di ottenere dei risultati migliori con un po’ di pazienza in più.

Pro:

  • Unico
  • Rende utilizzabile la Spinner in interni e di sera
  • Sperimentale

Contro:

  • Costoso
  • Pesante
  • E’ fastidioso scambiare spesso il motorizer con il manico standard
  • Leggere strisce sull’immagine