La Polaroid con la sigla SX-70 oltre a nominare quella che, a mio parere, è la più bella macchina fotografica di sempre, ha identificato una delle più rivoluzionarie pellicole! Fino al 1972 le pellicole istantanee erano solo di tipo “peel-apart” ovvero quelle che una volta scattate si devono estrarre a mano dalla macchina, si deve attendere qualche minuto e poi si può finalmente “staccare” la foto vera e propria dal negativo. Durante tutto questo processo l’immagine non è visibile al fotografo fino al “distacco”, inoltre ci si ritrova con un pò di carta impiastricciata di prodotti chimici di cui bisogna disfarsi cercando di non sporcarsi. La Sx-70 invece è stata la prima pellicola “integrale”, ovvero negativo e foto sono un tutt’uno, e una volta fuoriuscita automaticamente dalla macchina si può osservare l’immagine mentre magicamente diventa visibile. Al giorno d’oggi, con le stampanti presenti in ogni casa ci sembra una cosa banale, ma nel 72 era qualcosa di magico!
Questa pellicola ha subito delle evoluzioni nel tempo è così all’inizio degli anni 80 la Sx-70 è diventata Sx-70 Time Zero con un tempo di sviluppo più veloce (poche decine di secondi). Poi è stata prodotta nache la 778 che era una Time Zero per il mercato professionale. Sempre all’inizio degli anni 80 iniziò anche la produzione delle Polaroid 600 che avevano una sensibilità molto maggiore (600 sta appunto per 600 ASA).
La produzione delle Polaroid SX-70 Time Zero terminò nel 2006. Io me ne procurai 4 pacchi 2-3 anni fa. 2 di questi scadevano nel 1998 e infatti si sono rivelati inutilizzabili, mentre gli altri 2 scadevano nel 2006 e funzionano perfettamente. Fin troppo…. nel senso che mi sono innamorato di questa pellicola ma so che difficilmte riuscirò a trovarne altri pacchi.
Ma il bello delle pellicole SX-70 è che sono “manipolabili”. Diversi fotografi, tra cui Norman Locks e il grande Lucas Samaras, le utilizzavano per i propri lavori. Hipgnosis Studio (Thorgerson, Powell e Christopherson) le utilizzarono per realizzare la mitica copertina per Peter Gabriel conosciuta come Melt e infatti la prima cosa che ho cercato di fare con le mie Time Zero è stata di riprodurre quella foto. Il risultato è stato disastroso! Non sono riuscito ad ottenere quell’effetto “gommoso” che ero riuscito invece ad ottenere con le Polaroid Artistic TZ! Nelle Time Zero l’emulsione sembra troppo liquida per essere spostata facilmente e tende a rompersi anche con poca forza applicata.
Credo che in realtà Melt sia sta fatta con una Polaroid SX-70 non Time Zero e quindi la manipolazione risulta differente, oppure sono io che non ho capito bene come manipolarla per ottenere quel tipo di effetto.
Comunque appena ho cominciato a capire come risponde questa pellicola alle manipolazioni ho iniziato ad ottenere qualche risultato interessante.
Il risultato è molto differente rispetto alla Artistic Tz, direi più morbido.
Ora non resta che disperarmi pensando che mi restano solo 10 foto da poter scattare con la Time Zero!